Pardini sul decreto di espulsione, sindaco bullo: forte con i deboli, debole con i forti
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Il dibattito sul bilancio di previsione del Comune di Lucca conferma ancora una volta la continuità tra destra e centrosinistra
Potere al Popolo: risorse per il sociale con una tassa sugli affitti brevi e calmiere agli affitti per contrastare l'emergenza abitativa
La “piena continuità con l’amministrazione Tambellini” della Giunta Pardini è stata sottolineata dal capogruppo di Lucca Futura Gabriele Olivati, che non fa altro che confermare la sostanziale uniformità di politiche fra destra e centrosinistra evidenziata da anni da Potere al Popolo.
A partire dalle ordinanze antibivacchi, simbolo del disprezzo per le fasce disagiate, passando per la mobilità della Piana di Lucca e le grandi opere (asse suburbano e assi viari), per arrivare alla privatizzazione del patrimonio pubblico, col mistero sugli acquirenti di una porzione importante della Manifattura Sud e di Palazzo Bertolli.
La vendita del patrimonio pubblico è uno dei metodi più utilizzati dalle amministrazioni, da anni sottoposte a tagli dai governi di destra e centrosinistra, per far quadrare i conti e non “gravare sulle tasche dei cittadini”, secondo la trita formula ripetuta da Pardini e Bruni.
Le entrate solitamente non bastano, ancor più se si prevedono nel solo 2025 oltre 55 milioni di euro di investimenti (44 in opere pubbliche) e 15 milioni di euro per il sociale sui quali però va precisato che sono per la spesa corrente, cioè per la sola gestione ordinaria dei servizi e non per il loro sviluppo e ampliamento.
Potere al Popolo ritiene invece che, visti i devastanti effetti di pandemia, tagli, crisi finanziarie e economia di guerra sostenuta da destra e centrosinistra, l’aumento degli investimenti nel sociale è indispensabile per evitare la crescita delle disuguaglianze e vasti drammi sociali.
Gli altri sistemi utilizzati per reggere coi conti sono l’indebitamento, che è previsto in crescita fino a oltre 90 milioni di euro nel 2025, e i tagli, come l’azzeramento del contributo affitti che andava invece incrementato.
Se la coperta è corta, non basta però, come propone l'opposizione, decidere come destinare le finanze. Serve una posizione politica precisa: ad esempio introdurre una tassa sugli affitti brevi nei quartieri e nelle zone ad alta tensione abitativa e un calmiere agli affitti proporzionato agli stipendi medi, come accade ormai in diverse città più avanzate sul fronte del diritto all'abitare.
Secondo i capogruppo di maggioranza, poi, “gli investimenti del Comune di Lucca determinano un indebitamento naturale, che è assolutamente sotto controllo, e vengono fatti, a differenza del passato, per produrre ricchezza e benessere condivisi”.
Gli “investimenti” in cultura, turismo e sport del Comune invece riguardano eventi spot da cui pochi guadagnano, mentre dilagano il lavoro precario e stagionale e i “gruppi da crociera” di semplice passaggio a Lucca catturati con paninerie e cibo da asporto.
Per Potere al Popolo, come per la maggioranza dei cittadini che non vota ed è distante dalla politica, l’”indebitamento naturale” è un ricordo del passato: vendere patrimonio pubblico è mettere le mani nelle tasche dei cittadini e ad essere sotto controllo è solo il privilegio di pochi, mentre le disuguaglianze innaturali sono assolutamente fuori controllo perché ricchezza e benessere sono condivisi da una parte sempre più ristretta di cittadini.
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