Otto anni senza Itto
Ricordando Alessandro Tamarri
LUCCA – Otto anni dopo la sua scomparsa, il nome di Alessandro Tamarri, per tutti “Itto”, continua a vivere nel ricordo dei tifosi della Lucchese e di chi lo ha conosciuto fuori dallo stadio. Era il 2017 quando, a 66 anni, se ne andò lasciando un vuoto profondo nella curva rossonera e non solo.
L’infermiere appassionato
Professionista stimato, Tamarri aveva lavorato come infermiere e caposala al Campo di Marte e a Carignano. Nei reparti era conosciuto per serietà e disponibilità, qualità che gli valsero la stima di colleghi e pazienti.
Un trascinatore sugli spalti
Ma il suo nome resta legato soprattutto alla tifoseria della Lucchese. La sua voce potente e il suo carisma erano capaci di trascinare intere generazioni di tifosi. Pur simpatizzando anche per la Juventus, il cuore di Itto batteva forte per i colori rossoneri, che seguiva in casa e in trasferta.
I luoghi simbolo: Duilio e Orso Bruno
La sua storia si intreccia con quella del Bar Duilio, punto di ritrovo degli ultras negli anni Settanta, dove si organizzavano cori e trasferte. Più tardi aveva gestito anche il Bar Orso Bruno nel centro di Lucca, altro locale che divenne crocevia di amici, tifosi e curiosi.
Una vita in forma
Grande appassionato di culturismo e body building, Itto aveva sempre curato il suo fisico con disciplina, restando un uomo vigoroso e riconoscibile anche in età matura. Per un periodo della sua vita avventurosa, ha gestito anche una palestra col fratello Luca detto Zizzi vicino ai Macelli
Un ricordo che resta
Nel 2025, a distanza di anni, la città e la curva non hanno dimenticato il suo volto e la sua voce. Per i più giovani resta un nome tramandato nei racconti, per chi lo ha conosciuto è ancora oggi un simbolo: un uomo che sapeva unire corsia e curva, lavoro e passione, lasciando un’impronta autentica nella storia di Lucca.