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  • 26/09/2025 12:24

Cortei ProPal del 22 settembre: alcune considerazioni

e manifestazioni del 22 settembre a sostegno della Palestina hanno rappresentato un salto di qualità impressionante in termini di partecipazione e diffusione. Gramsci avrebbe apprezzato: l’indifferenza, questa volta, è stata messa da parte. La politica israeliana ha superato ogni limite e la reazione, costruita da tempo attraverso presidi e iniziative, alla fine è esplosa in una mobilitazione di massa. Anche i partiti più prudenti, come il PD, hanno trovato lo spazio per esserci, segno che persino i governi europei iniziano a riposizionarsi. La presenza dei giovani è forse l’elemento più rilevante: non arrivano dai vecchi canali della politica, ma da percorsi autonomi. È un’indignazione genuina, maturata altrove, che si è riversata in piazza. L’indignazione è il cuore di qualsiasi protesta: senza di essa non ci sarebbe spinta al cambiamento. Eppure, dal punto di vista politico, le manifestazioni hanno mostrato limiti evidenti. Lo slogan dominante era “Palestina libera”, ma sono mancati riferimenti a chi sostiene Israele, come gli Stati Uniti, o a chi in Italia, dal governo Meloni in giù, si accoda senza esitazioni. Qualche voce isolata ha gridato “Fuori l’Italia dalla NATO”, ma ormai è uno slogan svuotato di efficacia. Nessun collegamento tra il conflitto in Medio Oriente e quello in Ucraina, due facce dello stesso assetto occidentale. Nessun legame, infine, con le condizioni materiali dei giovani che riempivano i cortei: scuola, università, lavoro. USB ha avuto il merito di muovere l’iniziativa, ma non ha segnato una direzione politica chiara. Potere al Popolo e Rifondazione, assenti o quasi, hanno confermato la loro marginalità. Il quadro è quindi quello di cortei imponenti, animati da un forte sentimento umanitario e da una rabbia autentica, ma privi di prospettiva politica. È come se l’opinione pubblica avesse affidato la questione ai soliti poteri, quelli che hanno tollerato e alimentato la situazione per decenni. Israele è servito a lungo, finché non ha esagerato. A complicare tutto c’è lo scontro inter-imperialistico tra Stati Uniti e Europa sull’Ucraina e l’atteggiamento di Trump, che umilia le vecchie potenze europee. La domanda resta aperta: come potrà crescere un movimento così, senza avanguardie né progetto politico? Le condizioni storiche ci sarebbero, ma i soggetti capaci di interpretarle ancora no. Studentesso

I commenti

Cantavano i mitici Skiantos:

"...Largo all'avanguardia
Pubblico di merda
Tu gli dai la stessa storia
Tanto lui non c'ha memoria…"...

Ai cortei propal non ci sono stato partendo dal presupposto che fossero appunto cortei come il pubblico degli Skiantos. Ho poi visto una bella fotografia in cui erano raffigurati i soliti fessi, si suppone "indignati" che sfilavano dietro ad un bello striscione con su scritto "Palestina Libera dal fiume al mare". Se il giochino è contrapporre la destra israeliana che sogna la grande Israele dal fiume al mare ai tagliagole arabi che sognano appunto la Palestina dal fiume al mare, allora le manifestazioni sono veramente boiate pazzesche e poco importa se siano partecipate da 2000 soggetti disinformati o nocivi o da 500 soggetti dello stesso stampo. In verità, se si volessero fare manifestazioni decenti, l'obbiettivo dovrebbe essere il rispetto del diritto internazionale in Palestina, come in Ucraina e non l'evocazione dello sterminio di una o dell'altra parte. Perché vede, caro mio, anche definire la guerra all'Ucraina in termini di "scontro inter-imperialistico tra Stati Uniti e Europa" è un'analisi difficile da sostenere anche portando il paraocchi come portavano i micci!! Cerchi invece di ragionare, si tolga il paraocchi e provi un po' ad osservare, non solo lo squinternato imperialismo di Trump, ma anche quello dei cinesi che affamano l'Africa mentre voi con la kefiah ve ne fregate e ovviamente quello del camerata Putin, che fa una guerra brutale e fuori tempo per ricostruire l'impero russo in Europa. L'impero russo, ovvero un'entità colonialista di cui a voi non interessa, ma che da secoli qualcun altro subisce.

anonimo - 28/09/2025 00:31

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