Vagli di Sotto : Il sindaco che non passa mai inosservato............
Vagli di Sotto torna sotto i riflettori per una nuova iniziativa del suo sindaco, personaggio abituato a far parlare di sé ben oltre i confini della Garfagnana. Questa volta al centro c’è una cerimonia pubblica dedicata ad Aleksandr Prochorenko, militare russo morto in Siria nel 2016 e considerato in patria un eroe nazionale per essersi sacrificato durante un’operazione contro l’Isis.
L’evento è previsto nel parco tematico voluto dallo stesso primo cittadino, uno spazio che negli anni ha già attirato polemiche per statue e simboli legati a figure controverse della politica internazionale. Alla commemorazione è annunciata anche la presenza dell’ambasciatore russo, dettaglio che ha acceso ulteriormente il dibattito e che ha portato Vagli, ancora una volta, sulle pagine della cronaca nazionale.
Il sindaco difende la scelta parlando di rispetto per il popolo russo e di un gesto che, a suo dire, non ha nulla di provocatorio ma richiama valori come il coraggio e il sacrificio. Un messaggio che però non convince tutti. Molti leggono l’iniziativa come una presa di posizione politica fuori tempo, soprattutto nel contesto internazionale attuale, mentre altri la considerano l’ennesima mossa di un amministratore che usa eventi simbolici per tenere il paese al centro dell’attenzione.
Ed è qui che il caso di Vagli diventa più ampio di una semplice cerimonia. Iniziative del genere mostrano quanto oggi il confine tra politica locale e geopolitica sia sottile. Un gesto pensato come commemorazione può trasformarsi rapidamente in un messaggio politico, caricandosi di significati che vanno ben oltre la vita quotidiana di una piccola comunità.
Per un comune di montagna, queste scelte hanno un doppio effetto. Da una parte garantiscono visibilità e curiosità mediatica, dall’altra rischiano di trascinare il paese in discussioni lontane dai problemi concreti dei cittadini: servizi, lavoro, viabilità, futuro del territorio. Alla fine non si discute più di Vagli, ma del suo sindaco; non delle scelte amministrative, ma delle sue provocazioni.
Il paese, come spesso accade, si divide. C’è chi apprezza la capacità di far parlare del territorio e chi invece teme che queste iniziative creino solo tensioni inutili e imbarazzi. Una cosa però è certa: anche questa volta Vagli non è passata inosservata. E resta aperta una domanda semplice, ma tutt’altro che banale: tutta questa attenzione serve davvero al bene della comunità o soprattutto a mantenere accesi i riflettori su chi la governa?