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  • 22/03/2023 03:36

In Italia mancano 250mila infermieri

Pronto soccorsi affollati, posti letto mancanti e fuga di medici e personale sanitario. Sebbene la fine della pandemia del Covid-19 abbia consentito la ripresa a pieno regime delle attività dei vari settori, ha enfatizzato il problema relativo alla mancanza dei medici in Italia. Il centro di ricerca CREA Sanità ha calcolato che mancano circa 30mila medici e 250mila infermieri per stare al passo con i migliori paesi europei. Secondo la Società Italiana di medicina d’emergenza urgenza, nei pronto soccorsi italiani mancano circa 4200 medici; nel corso del 2022 una media di circa 100 medici al mese hanno rassegnato le dimissioni. Per risolvere il problema occorrerebbe assumere 15 mila medici e 30-40 mila infermieri all’anno per un decennio. Tra gli ostacoli alla risoluzione del problema vi è probabilmente il numero chiuso a Medicina. Per quanto ogni anno venga calcolato dal Ministero dell’Università e della ricerca il fabbisogno nazionale per il personale sanitario, il numero dei posti calcolati appare insufficiente. Nel 2022, sono stati messi a bando 14.740 posti per la facoltà di medicina e, anche se in netto rialzo rispetto agli anni precedenti, per il sindacato dei medici sarebbero circa 1000 posti in meno rispetto al reale fabbisogno. La situazione in Veneto Nella Regione Veneto, la situazione non si presenta più rosea rispetto al resto del Paese. Attualmente sono già 670 le zone del territorio ad essere solo parzialmente coperte da medici di base e pediatri. I ricercatori Stefano Dal Pra Caputo e Francesco Peron che hanno elaborato i dati ufficiali dell’Istat, del Ministero della Sanità e dell’Agenzia per i servizi sanitari regionali, hanno appurato che la situazione si aggraverà ulteriormente, raggiungendo il suo apice nel 2023-2034, a causa dell’incremento dei pensionamenti dei medici. Alcuni consiglieri regionali del PD intervenuti sul tema denunciano “il rischio reale della rottura del sistema”. Un problema europeo Tuttavia, è uno spaccato di una carenza che non è solo italiana ma che coinvolge l’intero continente europeo. L’invecchiamento della popolazione, i bassi indici di natalità italiana e la difficoltà ad attrarre “talenti” provenienti dall’estero rispetto ai Paesi competitor non consente di prospettare miglioramenti nel breve-medio periodo in assenza di interventi risolutivi. Il quotidiano “Avvenire” ricorda alcuni esempi di questa gara per accaparrarsi i talenti nel settore sanitario: lo Stato di Victoria in Australia offre un pacchetto di 10.000 dollari a chi si trasferisce dall’estero; il Canada promuove fiere di eventi in India e Filippine per reclutare; il Regno Unito offre uno sconto sulla tassa per il rilascio dei visti d’ingresso. Con una nota finale: questa gara ha comunque un perdente assicurato. “L’emorragia di medici e infermieri ha raggiunto livelli preoccupanti in 47 paesi del mondo: trentatré di questi sono africani”.

I commenti


Sara "Io infermiera lascio il posto fisso, la sanità pubblica mi ha delusa"


Sanità pubblica non è più l’isola felice, sono tantissimi gli infermieri e medici che lasciano verso per il privato o addirittura cambiando

Lei è Sara, vive in Umbria, è infermiera.
Anzi, era un’infermiera, perché Sara, dopo cinque anni di lavoro nella sanità pubblica e un contratto a tempo indeterminato, ha deciso di dimettersi.

L’ha fatto perché delusa dall’attuale sistema sanitario, che ai suoi occhi non è più un luogo dove si curano le persone, ma un’azienda che eroga prestazioni e monetizza.
Quello che prima era un diritto di tutti, ora sta diventando un privilegio di pochi.
Sara si è dimessa perché crede nella sanità, quella fatta per le persone, meritocratica, di tutti.
Ci crede ancora. E spera che un giorno riprenda a funzionare. Intanto si tira fuori.

“Avevo un contratto a tempo indeterminato e 5 anni di lavoro nella sanità pubblica. Oggi mi sono dimessa. C’è stato chi mi ha incitata e chi mi ha frenata, chi mi ha definito matta e chi coraggiosa. Ho ascoltato tutti, poi ho ascoltato Sara.
La Sara infermiera e cittadina che troppo spesso è stata delusa: la sanità pubblica era un diritto, ora è un privilegio.

È stata denudata lentamente ed oggi è sostituita da quella privata. E non ce lo ha detto nessuno. Eppure io ancora ci credo, e ci spero.
Spero che gli ospedali tornino ad essere luoghi di cura e smettano di essere aziende che erogano prestazioni.

Spero che si inizi a parlare di persone e non più di pazienti. Che torni di moda la meritocrazia di qualità, calpestata da quella parentale o politica.
Spero che si inizi a monetizzare di più il lavoro vero, quello duro e quotidiano, non solo quello straordinario, che svende la professionalità ma garantisce la quantità.

Spero che il sistema riprenda a funzionare e che un giorno avrò parole migliori, perché le cose saranno migliori. Oggi però, devo seguire i miei ideali.
Non posso più uniformarmi a un modo di fare che non mi appartiene. Come infermiera mi tiro fuori, ma come cittadina no, non posso più stare in silenzio”.

Redazione NurseTimes

idrix - 25/03/2023 20:15

Guardi si parla di LORDO quindi il netto è quello che conta:
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Quanto guadagna un infermiere in Italia e all'estero
Quanto guadagna un infermiere in Italia e all'estero
Team editoriale di Indeed
Aggiornato in data 24 gennaio 2023


La Redazione Indeed, un team eterogeneo e di talento che include scrittori, ricercatori ed esperti del settore, dispone delle analisi e dei dati di Indeed necessari per fornire consigli utili durante il tuo percorso lavorativo.

La figura professionale dell'infermiere è indubbiamente molto richiesta al giorno d'oggi. Se stai per intraprendere una carriera come infermiere, hai ottime probabilità di trovare lavoro in tempi brevi, sia nel settore pubblico sia in quello privato. Ti starai probabilmente chiedendo quanto guadagna un infermiere: in questa guida trovi tutte le informazioni sullo stipendio degli infermieri in Italia e all'estero.

Leggi anche: Come diventare infermiere: lavoro e vocazione
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Quanto guadagna un infermiere in Italia e all'estero
Nell'era del welfare e della sanità pubblica e privata, gli infermieri hanno di fronte una lunga e interessante carriera professionale. È giusto quindi chiedersi se a questa grande richiesta di infermieri corrisponda anche una retribuzione adeguata. In questo articolo vedremo come variano gli stipendi degli infermieri a seconda del Paese e della struttura in cui si lavora.

Quanto guadagna un infermiere in Italia
Sebbene lo stipendio in Italia sia leggermente inferiore rispetto a molti altri Paesi europei, gli infermieri in Italia hanno comunque buste paga di tutto rispetto, coerenti con l'indispensabile lavoro che svolgono.

Come accade per molte altre figure professionali, in Italia lo stipendio medio di un infermiere è regolamentato dal Contratto Nazionale del Lavoro, o CCNL, attualmente vigente. Nel biennio 2016-2018 il CCNL è stato modificato per includere un aumento di stipendio per gli infermieri, sebbene in molti continuino a ritenere tale aumento insufficiente.

Stipendio degli infermieri impiegati in strutture pubbliche
Dopo l'adeguamento del contratto avvenuto nel 2018, la retribuzione degli infermieri è salita a 1.900 € lordi al mese, con un aumento dello stipendio che si attesta intorno ai 90 € lordi mensili. Per capire meglio come leggere la busta paga e individuare il netto in busta, eventuali bonus e detrazioni, puoi consultare questo articolo: Da RAL a retribuzione netta: come calcolare lo stipendio.

Nella seguente tabella trovi i dati relativi agli stipendi pre e post adeguamento relativi alle differenti categorie retributive:

Categoria: D

Stipendio precedente: 22.093,88 €

Nuovo stipendio: 23.074,40 €

Incremento annuale: 980,52 €

Categoria: D1

Stipendio precedente: 22.903,07 €

Nuovo stipendio: 23.929,59 €

Incremento annuale: 1.016,52 €

Categoria: D2

Stipendio precedente: 23.640,76 €

Nuovo stipendio: 24.689,32 €

Incremento annuale: 1.048,56 €

Categoria: D3

Stipendio precedente: 24.372,79 €

Nuovo stipendio: 25.454,35 €

Incremento annuale: 1.081,56 €

Categoria: D4

Stipendio precedente: 25.110,72 €

Nuovo stipendio: 26.225,40 €

Incremento annuale: 1.114,68 €

Categoria: D5

Stipendio precedente: 25.865,43 €

Nuovo stipendio: 27.013,47 €

Incremento annuale: 1.148,04 €

Categoria: D6

Stipendio precedente: 26.800,30 €

Nuovo stipendio: 27.990,10 €

Incremento annuale: 1.189,80 €

Pagamento degli arretrati
Grazie a questa modifica contrattuale, gli infermieri hanno diritto a percepire anche il pagamento degli arretrati corrispondenti all'anno 2016, all'anno 2017 e ai primi mesi del 2018. Nella tabella sottostante troverai i dati relativi agli arretrati in base alla categoria di appartenenza:

Arretrato Categoria D: 486,70 €

Arretrato Categoria D1: 505,00 €

Arretrato Categoria D2: 521,70 €

Arretrato Categoria D3: 537,10 €

Arretrato Categoria D4: 553,80 €

Arretrato Categoria D5: 570,50 €

Arretrato Categoria D6: 590,40 €

Stipendi degli infermieri impiegati in strutture private
Gli stipendi degli infermieri impiegati in strutture private sono più o meno in linea con quelli del settore pubblico. La differenza principale si riscontra nel fatto che a inizio carriera un infermiere privato guadagna leggermente meno rispetto a un operatore pubblico, ma ha più possibilità di guadagnare di più dopo aver maturato una certa anzianità di servizio.

Per esempio, lo stipendio di un infermiere neoassunto impiegato in day hospital si attesta attorno ai 1.000 € netti al mese. Un infermiere che lavora in pronto soccorso o in sala operatoria, quindi con maggiori responsabilità rispetto al day hospital, può invece arrivare a guadagnare anche 2.000 € netti mensili. Non sono rari i casi in cui infermieri con anni di esperienza impiegati in ruoli organizzativi raggiungono 2.500 € netti al mese.

Sappi che puoi svolgere il mestiere di infermiere anche come libero professionista: dovrai aprire una partita IVA ed iscriverti all'ENPAPI (Ente Nazionale di Previdenza e Assistenza della Professione Infermieristica). Il compenso degli infermieri liberi professionisti è calcolato in base alla mansione svolta.

Stipendi degli infermieri negli altri Paesi dell'Unione Europea
Nonostante gli adeguamenti contrattuali e l'aumento della retribuzione, al giorno d'oggi gli infermieri italiani guadagnano meno rispetto ai loro colleghi europei. Anzi, secondo i recenti sondaggi OCSE, gli stipendi italiani sono ben al di sotto degli standard di altri Paesi europei.

In Italia, un infermiere professionista può auspicare a un guadagno di circa 28.000 € annui, che può raggiungere i 30.000 € calcolando bonus e altre indennità. La situazione è ben diversa in Francia, dove il guadagno di un infermiere può arrivare a circa i 34.000 € annui; in Spagna gli infermieri guadagnano ancora di più: fino a 35.400 € annui; la Germania premia i suoi infermieri con 41.000 € annui; in Belgio e in Irlanda il guadagno di un infermiere supera i 50.000 € annui; il Paese europeo con gli stipendi più alti per gli infermieri è il Lussemburgo, dove gli operatori sanitari percepiscono fino a 83.000 € lordi annui. Di seguito ti illustriamo dettagliatamente gli stipendi degli infermieri nei principali Paesi europei.

Germania
Un infermiere neolaureato in Germania può guadagnare fino a circa 1.400 € al mese, lavorando 28 ore settimanali. Una volta superati gli esami di lingua e ottenuto il certificato di laurea, lo stipendio raggiunge i 1.900 € mensili. Inoltre, gli infermieri in Germania possono usufruire di alloggi a prezzi convenzionati (spese incluse) forniti dalle stesse strutture ospedaliere.

Leggi anche:

Come lavorare in Germania: requisiti e figure professionali più ricercate
I 5 lavori più pagati in Germania
Francia
Lo stipendio di un infermiere neoassunto in Francia è di circa 1.600 € netti al mese. Calcolando i vari straordinari può arrivare a 1.800 € netti mensili, stipendio considerato comunque troppo basso e che è causa di proteste pubbliche in Francia.

Svezia
In Svezia lo stipendio di un infermiere neoassunto si attesta sui 2.100 €, che possono arrivare a 2.500 € netti al mese calcolando gli straordinari e le ore svolte di notte e durante i festivi. Nonostante il costo della vita sia molto più elevato in Svezia rispetto a quello in altri Stati europei, lo stipendio è comunque molto allettante.

Stipendi degli infermieri nei Paesi extra europei
Qual è invece lo stipendio degli infermieri che lavorano fuori dall'Unione Europea? Prendiamo come esempio quattro Paesi anglosassoni famosi per le elevate retribuzioni degli operatori sanitari: il Regno Unito (che ha recentemente abbandonato l'Unione Europea), gli Stati Uniti, l'Australia e la Nuova Zelanda.

Regno Unito
Gli infermieri che operano nel Regno Unito percepiscono uno stipendio pari a 2.000 sterline nette al mese. A tale importo si aggiungono bonus e straordinari, non presenti in busta paga e calcolati in base a un sistema diverso da quello italiano. La settimana lavorativa è di 37,5 ore, straordinari esclusi.

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Stati Uniti
Negli Stati Uniti lo stipendio medio degli infermieri si aggira attorno ai 77.500 $ annui, per una tariffa oraria media di circa 37 $: uno stipendio di tutto rispetto, sebbene gli infermieri lavorino circa 200 ore lavorative al mese.

Le statistiche circa gli stipendi degli infermieri negli USA, pubblicati nel 2020 dal Bureau of Labor Statistic, confermano i dati delle dichiarazioni dei redditi del 2019. Secondo questi dati, raccolti su un campione di quasi tre milioni di infermieri professionisti, la differenza tra gli stipendi minimi e quelli massimi è ragguardevole: da poco più di 52.000 $ annui fino a oltre 110.000 $.

Per diventare infermieri negli USA è necessario, oltre alla laurea, superare con successo il NCLEX-RN, (National Council Licensing Examination – Registered Nurse), che equivale all'Esame di Stato italiano e attesta il livello di competenze necessario per svolgere le mansioni infermieristiche in maniera sicura ed efficace.

Leggi anche: Come lavorare negli Stati Uniti: visti e procedure
Australia
Diventare infermieri in Australia non è affatto semplice: il percorso è lungo e costoso, e richiede un'ottima padronanza della lingua inglese. Superati questi ostacoli, l'Australia diventa uno dei migliori Paesi al mondo dove lavorare come infermiere. I professionisti del settore medico sono molto richiesti, dal momento che l'Australia non possiede ancora un numero di infermieri sufficiente a soddisfare la crescente domanda interna. Se hai le competenze giuste, e ti piacerebbe trasferirti in Australia, avrai ottime possibilità di carriera.

Il livello minimo di inglese per poter lavorare come infermiere professionale in Australia corrisponde al 7 Academic dell'esame IELTS. Ciò significa che se parti da un livello di inglese scolastico dovrai dedicare almeno un anno allo studio della lingua, possibilmente visitando Paesi anglosassoni, in modo da affinare l'orecchio per comprendere diversi accenti.

Inoltre, dovrai far riconoscere la tua laurea e frequentare un breve corso universitario integrativo della durata di tre mesi, al costo di 12.000 $ australiani. Successivamente, dovrai iscriverti all'ordine professionale degli infermieri in Australia, l'AHPRA; a questo punto potrai finalmente lavorare come infermiere. Gli stipendi degli infermieri in Australia sono molto alti: in media si parla di circa 80.000 $ annui, che corrispondono a oltre 50.000 €.

Leggi anche: Come lavorare in Australia
Nuova Zelanda
Anche la Nuova Zelanda è una meta molto ambita dai lavoratori del settore medico. Gli stipendi degli infermieri professionisti sono elevati e non mancano bonus e indennizzi. La lingua ufficiale in Nuova Zelanda è l'inglese, perciò a livello linguistico valgono gli stessi consigli fatti per USA e Australia.

Come infermiere neofita in Nuova Zelanda potrai guadagnare l'equivalente di circa 2.200 € al mese, mentre dopo qualche anno di esperienza portai auspicare a guadagni per oltre 3.500 € al mese.

Franco - 25/03/2023 10:30

Certo se sono in reparti tipo malattie infettive può anche darsi ma si vada a informare bene quanti prende un infermiere neoassunto in un reparto normale che sono la maggioranza medicina chirurgia etcetc

Partono con 1400 se va bene poi ci sono scatti che arrivano fino alla quinta fascia di circa 350 lordi, la notte intera prendono 30 euro per dieci ore un festivo intero 36 euro lordo!!!... Reperibilita 20 euro tutta la notte!!.. Poi logico in pochi reparti più specialistici ci sia qualcosa in più ma la busta paga è da contratto e in ospedale funziona come ho spiegato, sono oltre trent'anni che ci lavoro conosco bene la situazione prima di dare del falso a qualcuno ci pensi bene

Franco - 25/03/2023 10:26

La domanda giusta è "Lei può permetterselo di non avere assistenza sanitaria quando ne avrà bisogno?"
Per il resto non gli bastano neppure 100 miliardi di evasione fiscale???????
Con l'andazzo che vi ritrovate, vi voglio vedè quando c'avrete la pancia spalancata in sala operatoria.
Sanità privata in Italia?
Mmmmmmh!
Se campo ancora un pò , vorrò sganassarmi dalle risa più idiote e maligne che possano esistere.
Naturalmente cosciente che il Mondo gira, probabilmente dovrò aspettare Viareggio sott'acqua e gli vede' ombrelloni a Massarosa.

... - 25/03/2023 10:09

Assolutamente falso! Consoco tantissimi infermieri che con le disponibilità e i turni guadagno almeno 1800 pulite al mese. E hanno pochi anni di professione.

anonimo - 24/03/2023 21:58

Infermiere appena entrato 1200 /1300 nette, dopo circa trent'anni ne prendo 1890 netti notti comprese e festivi ma dopo tanti anni prendo queste cifre

Franco - 24/03/2023 12:02

Se un infermiere guadagna mediamente 1800 Eu al mese, vuol dire che, considerate malattie, ferie, tredicesime, quattordicesime e contributi da versare, esso costa allo stato 3600 Eu al mese, ovvero 43.000 Eu l'anno (esclusi per non complicarci la vita i costi formativi). Se si moltiplicano 43.000 X 250.000 il risultato è pare a Eu 10.750.000.000. Piccola domandina: L'Italia di oggi può permetterselo??

anonimo - 23/03/2023 00:23

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