Piccolo manuale per smontare la destra quando usa un cadavere come arma politica
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“Di solito i ruoli si assumono perché qualcuno riconosce una qualche funzione alla persona in questione. Non si auto assumono come per grazia ricevuta. Non si capisce quindi su quali basi il referente di LibDem voglia fare da mediatore nel terzo polo”.
Così il segretario regionale di Azione, Marco Remaschi, commenta le ultime esternazioni di Andrea Marcucci. “La prima domanda che sorge spontanea è: mediatore di cosa e con chi? Un ruolo che Marcucci si è auto conferito, non mi risulta infatti che da parte di Azione - a livello nazionale - qualcuno lo abbia identificato o lo abbia incaricato di qualche ruolo. Tra l’altro chi fa, come leggo dalle dichiarazioni, da intermediario di solito è terzo e imparziale rispetto alle due parti in causa (Azione e Italia Viva): in questo caso mi risulta che la situazione sia un pochino diversa, visto che è risaputo il legame stretto, sia politico che di amicizia personale, che lega Andrea Marcucci a Matteo Renzi, fin dai tempi della Margherita prima e del Partito Democratico poi. Oltre al fatto che pretendere di fare da intermediario con un partito alle spalle - LibDem - che a oggi non ha alcuna rilevanza politica, soprattutto sui territori, mi pare una cosa poco aderente alla realtà e molto molto fantasiosa. Capisco che l’ambizione sia tanta, però per avere certi ruoli è necessario che qualcuno te li riconosca. Cosa diversa è se tale ruolo fosse esercitato da un personaggio con una storia politica di grandissimo spessore, riconosciuta da tutti per la sua visione politica e imparzialità, come Emma Bonino, persona che su tante questioni - dall’Europa ai diritti fino al riformismo - è un punto di riferimento a livello europeo, capace di dialogare con tutti in modo terzo e collaborativo, non per ambizioni personali, ma per vera volontà di creare una realtà politica strutturata. Azione va avanti con il suo programma e con le sue scelte, anche rispetto alle elezioni Europee del 2024, per le quali ci sarà un confronto in assemblea nazionale entro il mese di settembre, per affrontare questo tema senza scorciatoie, con un confronto serio e serrato all’interno del partito”.
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