• 8 commenti
  • 22/08/2023 22:24

Ancora reperti archeologici nel cantiere blindato della Piazza coperta

Al Sindaco del Comune di Lucca

Alla Stampa


I resti della pensilina del vecchio tram, affiorati a Lucca in piazza della stazione, hanno destato curiosità e interesse. Altrettanto non si può dire per quello che sta accadendo dentro il cantiere della Piazza coperta in via Consani a S.Concordio, ove negli ultimi giorni sono state portate alla luce ennesime strutture archeologiche, nascoste dietro una recinzione alta e impenetrabile.


Ancora una volta sono i cittadini di S.Concordio a darne comunicazione alla città, anche se in questa occasione c'è un team di archeologi che segue con attenzione gli scavi, a differenza di quanto avvenuto nel maggio del 2022, quando una buona parte degli scavi per la bonifica ambientale nell'area Gesam lungo via Formica sono stati eseguiti senza la autorizzazione della soprintendenza e senza la sorveglianza archeologica, e le importanti strutture murarie degli scali cinquecenteschi del porto della Formica si sono potuti scoprire solo perchè una signora che passava di lì ha visto dal cancello una bitta per l'ormeggio della barche, divelta dalla benna.


La settimana scorsa, sotto l'attenzione degli archeologi, è venuta alla luce, nei pressi dell'incrocio tra via Consani e via Formica, una canaletta in pietra, parte di una struttura più ampia, molto probabilmente riferibile agli sbocchi nel canale Formica. Con questo ultimo ritrovamento sono ben 6 le zone archeologiche che si trovano all'interno dell'area ex Gesam portate alla luce dal 2009 ad oggi: l'area degli scali del porto, l'area della darsena del porto, le due aree dei muri di contenimento del bacino, l'area dei forni e delle condotte del primo impianto del gasometro e l'area del piccolo insediamento etrusco, più la canaletta di questi giorni, ancora da definire. Si tratta di strutture murarie interrate che occupano complessivamente lo spazio di centinaia di metriquadri, cui vanno aggiunti i molti reperti di cui è rimasta la documentazione o che sono stati asportati.


Questo ultimo ritrovamento è la conferma che la vocazione di questa area, che era un grande spazio aperto prima che iniziasse la costruzione dello Steccone-Piazza coperta, era proprio quella di essere un parco archeologico, con reperti che vanno dall'epoca etrusca fino all'archeologia industriale del '900, così come aveva proposto la Soprintendenza archeologica con i primi scavi del 2009 e come da sempre chiedono, anche con petizioni sottoscritte da migliaia di firme, i residenti.


Il Comitato ha chiesto al Comune un incontro per una progettazione condivisa delle resedi esterne della Piazza coperta, che tenga in particolare conto delle emergenze archeologiche e delle vie d'acqua, e che non preveda l'abbattimento del muro lungo via Formica, come è invece previsto dal progetto. Il Comitato ricorda anche che nell'area lungo via Formica, dove si trovava il parcheggio della Circoscrizione 7, la bonifica ambientale ancora non è mai stata fatta: lì ancora si trova la originaria pavimentazione in autobloccanti risalente agli anni '90, e la prescrizione ambientale impone che quegli autobloccanti non possano essere smossi, per evitare l'esalazione delle sostanze aromatiche inquinanti dal terreno (idrocarburi, benzopirene ecc).


Il Comitato Per S.Concordio e gli Amici del Porto della Formica ribadiscono il loro giudizio estremamente negativo sulla costruzione della Piazza coperta, voluta ostinatamente dalla precedente Amministrazione che ha negato l'importanza del sito del porto e che ha lasciato in eredità una costruzione dal pesante impatto che costituisce un fardello di incerto utilizzo e di difficilissima e costosa gestione.


22/08/2022 Comitato Per S.Concordio – Amici del Porto della Formica

I commenti

Invece di investire soldi per i reperti archeologici chiedo un intervento urgente all'assessore dell' ' urbanistica de comune di Lucca per rifacimento del manto stradale e relativi giunti del cavalcavia delle Città. Gemelle.Da parecchi anni la famiglia confinante con il relativo cavalcavia sta sopportando un disagio dal rumore insopportabile dovuto al passaggio di ogni mezzo. Mi rivolgo anche al sindaco Pardini a fare un sopralluogo con i relativi tecnici per risolvere questo problema.Spero in una Vostra attenzione.

Anonimo - 27/08/2023 18:20

Serva di lezione. Almeno il 35 - 40 per cento dei soldi pubblici sono sprecati in cose inutili o perfino dannose. Ridurre la spesa pubblica è un dovere di tutti. L'Italia che va a pietire debito a Brussels mi fa pena!

Anonimo - 25/08/2023 01:57

Non è il singolo muretto, posso essere d'accordo con lei, che magari vale poco(anche se non sono archeologo e non ho competenze per dare queste valutazioni), ma è l'insieme: qui ci sono, in una area relativamente piccola, tante aree archeologiche poste sotto tutela, con reperti importanti, che occupano parecchie decine di metriquadri, come le strutture murarie degli scali del porto, o della darsena, o delle 5 fornaci con forma a volta affiancate, del primo impianto del gasometro. Sono almeno 6 aree archeologiche vicine tra loro, ma inframmezzate dalla costruzione della Piazza coperta e dei suoi annessi, quali strade di accesso, tubazioni, scatolari di ritenzione delle acque. La posa di queste tubazioni e scatolari (grandi perché la tettoiona è grande, e l'acqua da smaltire pure), comporterà, anzi ha già comportato, la demolizione di molti reperti, tra cui i muretti di poco valore che lei dice. Il punto è: ma ne valeva la pena? Se non ci fosse stata questa stramaledetta costruzione, tutto sarebbe rimasto lì sotto, integro, e magari in un futuro sarebbe tirato fuori con cautela da una amministrazione più lungimirante di quella che per 10 anni ha detto che "lì non c'era niente". Invece c'era un parco archeologico, bastava tirarlo fuori.Da residente, quella pensilina non la ho mai voluta, e mi auguro che la nuova amministrazione si astenga dal buttarci ancora soldi, e riqualifichi semmai il chiesone le ex scuole di via urbiciani, che ne hanno bisogno e sono edifici storici.

Anonimo - 24/08/2023 23:24

La piazza coperta e' una porcheria in tutti i sensi , e su questo non ci piove.
Che pero' quei muretti abbiano un grande valore archeologico....ci andrei cauto. Sicuramente e' il caso di studiare e bene fa la Sovraintendenza a inviare un archeologo, ma faccio presente che ho visto proprio qui a Lucca tanti cantieri di supermercati, capannoni, parcheggi e via discorrendo che con le ruspe hanno spazzato via muretti simili senza analizzare se fossero reperti archeologici o altro.

Bisogna essere obiettivi !

Anonimo - 24/08/2023 19:58

Se prima c erano dei gasometri e ora c e lo steccone non mi sembra che la situazione sia così peggiorata... semmai nello steccone facciamoci un museo di tutti i reperti archeologici disseminati in tutta Lucca e sotto tutta piazza Grande..chissà che non sia attrazione per turisti visto che a Lucca ce ne sono così tanti

Anonimo - 23/08/2023 12:41

Du' sassi e du' mattoni....e li chiamano reperti

sodipiazza - 23/08/2023 09:29

Leggo: n. 6 aree archeologiche all'interno del cantiere: gli scali cinquecenteschi del porto, la darsena del porto con le bitte, i muri di contenimento del bacino, i 5 forni del primo impianto del gasometro ottocentesco, le condotte e il sistema delle tubazioni del primo impianto del gasometro, un piccolo insediamento etrusco del settimo secolo avanti cristo, i reperti nei depositi, il canale Formica e il Chiesone. Il tutto, 2700 anni di storia, concentrati in un piazzale di meno di 3000 mq.. Si, è vero, a Lucca basta scavare e trovi qualcosa, ma nelle cantine e nelle piazze del centro storico, non fuori le mura a S.Concordio!, Qui, nell'area ex Gesam, non c'era nulla, era un enorme piazzale vuoto, e il bacino del porto era intatto, ci erano stati piantati dentro i pini quando fu riempito di terra verso il 1870, e quei pini ultracentenari sono stati abbattuti solo nel 2010, quando hanno iniziato a costruire lo Steccone. Bastava sollevare un poco la terra ed il parco archeologico, nel verde, era bell'è fatto. Sì, anche con le basi tonde dei gasometri che sono state demolite, ad averne. E non era un banale reperto archeologico, era il sito del porto fluviale di Lucca, dove arrivavano le merci dal mare Tirreno, da cui per molti secoli è passata la storia commerciale della città. Invece, con un accanimento come pochi, con una Amministrazione Comunale che per 10 anni ha ripetuto come un mantra, fino a crederci, che i reperti del porto non esistevano e se esistevano erano poco importanti, si sono gettate migliaia di tonnellate di cemento e ferro per non far galleggiare il piano interrato per la sottospinta della falda. Dal 2009 ad oggi si sono spesi più di dieci milioni di euro, tutto denaro pubblico, per distruggere, anche come riconoscibilità topografica, il sito del porto ed arrivare a questa megapensilona di cui non si sa che fare e che ci costerà ancora tanto per cercare inutilmente di gestirla e farla funzionare, fino a quando, dopo mille inutili e costosi tentativi, si lascerà perdere.

silice c.m. - 22/08/2023 23:43

Demolizione! Demolizione!! Demolizione!!!

Anonimo - 22/08/2023 23:27

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