Discarica
alcuni angoli della città ...
E'
stato un trimestre travagliato quello che si è chiuso con marzo scorso:
partito complessivamente abbastanza bene, con segnali di
stabilizzazione economica e di riduzione dell'inflazione, ha poi
registrato gli sbandamenti conseguenti le politiche daziarie degli Stati
Uniti.
Fra annunci scioccanti e passi indietro più o meno netti,
l'altalena dei dazi e la percezione di un diverso e peggiore clima di
relazioni con gli Stati Uniti ha alimentato l'incertezza e inciso
negativamente sulla fiducia di mercati, imprese e consumatori. La corsa
da parte degli importatori americani ad accaparrarsi merce - almeno di
alcuni settori - prima dell'entrata in vigore dei nuovi regimi daziari
ha alterato la normale dinamica dei flussi commerciali. Il risultato è
stato il peggioramento delle aspettative di crescita economica: le
previsioni del FMI ad aprile indicavano nel +2,8% la crescita del PIL
mondiale nel 2025. Un risultato, questo, che nasce dal rallentamento,
rispetto alle prestazioni precedenti, degli USA (+1,8%) e della Cina
(+4%) e dalla bassa crescita dell'area euro (+0,8%).
Nel 1° trimestre
2025 la produzione industriale dell'area Lucca-Pistoia-Prato è stata in
flessione rispetto allo stesso trimestre del 2024: -1,3%, a
fronte del dato nazionale del -4%; positivo il confronto (+1,4%) con il
4° trimestre 2024, mentre il dato italiano è un più modesto +0,3%. Dal
punto di vista settoriale, il dato più significativo è costituito dalla
moda che, pur rimanendo in una situazione di criticità, mostra in alcuni
segmenti una relativa vivacità rispetto sia al recente passato che al
dato nazionale.
Il 2024 si era chiuso per l'area di riferimento di
Confindustria Toscana Nord con -2,2% di volume di produzione e +3,4% di
valore di export: dato, quest'ultimo, amplificato da fattori inflattivi e
monetari.
"Quando a gennaio elencavamo i fattori di incertezza e
di destabilizzazione che incombevano sull'anno appena iniziato
menzionavamo anche le politiche daziarie che si prospettavano negli
Stati Uniti, accanto alle tensioni belliche e geopolitiche in generale,
al ristagno dei consumi e ai costi energetici - commenta il presidente
di Confindustria Toscana Nord Daniele Matteini -. E' quanto si è
verificato; l'unico dato che per l'Italia è di per sé positivo, anche se
segnale di ristagno economico, è la riduzione del prezzo del petrolio;
non così per il gas, che ha avuto un andamento altalenante ma che
comunque in questi primi mesi del 2025 è rimasto su livelli superiori a
quelli del 2024. E' una buona notizia la pur flebile ripresa, o
quantomeno - a seconda dei comparti - lo stop alla caduta, del settore
moda, così diffuso soprattutto a Prato e a Pistoia da condizionare
pesantemente il bilancio finale del nostro territorio complessivo.
Contiene la frenata anche la meccanica, sulla quale a livello nazionale
incide pesantemente quel settore autoveicoli che nella dimensione locale
ha una rilevanza modesta. Nettamente positivi
chimica-plastica-farmaceutica, alimentare e cartario, a differenza della
lavorazione dei non metalliferi e del mobile. Un inizio d'anno in
definitiva complicato ma tutto sommato incoraggiante, anche se in un
contesto internazionale ancora pieno di incognite che non favoriscono la
fiducia." (più avanti ulteriori commenti di Daniele Matteini sui dati di Pistoia)
Lucca
"Il
dato della produzione industriale lucchese continua nel 1° trimestre
2025 la sua serie positiva, per quanto stavolta risicata, a quota +0,7% rispetto allo stesso periodo del 2024 - dichiara il vicepresidente di Confindustria Toscana Nord Tiziano Pieretti
-. Un risultato comunque di tutto rispetto in un contesto nazionale che
ha segnato -4%. Lucca peraltro viene da un 2024 in cui la produzione è
stata a quota +1,4% rispetto al 2023, con un export a +7,5%. In questi
primi mesi del 2025 porta il segno negativo più consistente, -3,5%, la
nautica: un dato che comunque, venendo dopo una serie lunghissima di
segni più, spesso a due cifre, non costituisce certo un elemento di
preoccupazione per un settore in salute come pochi altri. Negativa, a
quota -2,4% rispetto al 1° trimestre 2024, anche la lavorazione dei
minerali non metalliferi, che include il lapideo, il vetro e i materiali
da costruzione. Pressoché stabili l'elettromeccanica, che comprende le
macchine per il cartario, a quota +0,4%, e la moda, il cui -0,4% si può
considerare un segnale interessante di frenata di un andamento
nettamente negativo che si trascina da tempo, in coerenza con il dato
nazionale del settore. Per gli altri settori, andamento positivo, anche
molto netto: +1,9% la metallurgia, +2% la carta-cartotecnica, +3,9%
l'alimentare, fino al +4,3% della chimica-plastica-farmaceutica, insieme
di settori che ha segnato prestazioni ottime negli ultimi anni.
L'industria lucchese si sta muovendo bene sui mercati mondiali e anche
le aspettative delle imprese per l'anno in corso sono moderatamente
positive, pur con le tante incognite che abbiamo davanti e i mali
cronici del sistema Paese. Alcuni temi come quello dell'energia
continuano a rimanere decisivi per salvaguardare la competitività delle
nostre imprese."
Pistoia
"A Pistoia nel 1° trimestre 2025 si registra un calo della produzione industriale pari a -3,4%
sullo stesso periodo del 2024, in linea con l'andamento nazionale ma
superiore alla media dell'area - commenta il presidente di Confindustria
Toscana Nord Daniele Matteini -. Chimica, plastica, lavorazione
dei non metalliferi presentano di nuovo una leggera flessione
tendenziale (-3,6%), ma in attenuazione dopo un anno di discesa. In
sostanziale pareggio la metalmeccanica (-0,5%), con ordini, soprattutto
interni, in forte oscillazione nella fine dell'anno precedente e che
appaiono adesso in recupero. I dati di questo settore produttivo,
peraltro, sono spesso legati a cicli di produzione pluriennali e quindi
soggetti a forti oscillazioni. Accelera la trasformazione alimentare
(+4,8%), mentre è stabile (-0,5%) la carta. Frena, a causa del
peggioramento degli ordini interni, il settore del mobile (-7,4%).
Particolarmente interessante la situazione della moda: nelle calzature,
anche se il consuntivo dei livelli produttivi mostra un segno negativo
(-11,1%), la flessione è molto inferiore rispetto a quanto visto nel
corso del 2024 e, soprattutto, la crescita è importante (oltre +10%)
rispetto al trimestre precedente. Sostanzialmente non diverso il quadro
del tessile, che dopo un 2024 in costante frenata registra livelli
produttivi in crescita rispetto al trimestre precedente, e
dell’abbigliamento, dove si è passati da una forte frenata nell’ultima
parte del 2024 a un incremento nel 1° trimestre (+2,3%), collegato alla
ripresa degli ordini, cresciuti in modo importante fra la fine del 2024 e
l’inizio del 2025. Nel loro complesso, i risultati della produzione a
Pistoia nel 1° trimestre dell'anno non sembrano aver intaccato troppo la
fiducia delle imprese, che nella nostra rilevazione hanno manifestato,
se non ottimismo, quantomeno aspettative non negative."
Prato
"La caduta generalizzata del settore moda, che si registra ormai da anni, è ben lontana da potersi dire superata - conclude Fabia Romagnoli,
vicepresidente, oltre che presidente designata, dell'associazione -. Ma
vogliamo leggere come un segnale di relativa speranza il -1,1% del
tessile del distretto pratese nel 1° trimestre 2025 rispetto allo stesso
periodo del 2024. Un risultato certo negativo (per quanto lontano dal
-7,1% registrato a livello italiano), che rappresenta comunque una
frenata nella pesante serie degli ultimi trimestri, approdata al -8% dei
volumi di produzione con cui si è chiuso il 2024 per il settore.
L'andamento negativo del tessile aveva contribuito in misura
determinante al -7,4% di volumi di produzione complessivi del
manifatturiero pratese del 2024; diversa la chiusura dell'anno per
l'export, il cui valore, sempre per il complesso dei prodotti pratesi, è
stato addirittura lievemente positivo (+0,6%). Un risultato, quello
dell'export, dovuto certamente all'inflazione che ha fatto lievitare i
prezzi: ma è ipotizzabile che vi sia anche una crescita di valore delle
merci esportate. Ma tornando al 1° trimestre 2025, continua invece la
forte contrazione dell'abbigliamento-maglieria (-11,2%) e della
meccanica, costituita per lo più dal meccanotessile (-15,4%). Il
risultato finale e complessivo del trimestre è -3% rispetto allo
stesso periodo del 2024. Le interviste effettuate alle imprese pratesi
ad aprile per avere il quadro della produzione del trimestre precedente
hanno rilevato aspettative moderatamente positive: la fiducia insomma
rimane. Fiducia nelle risorse e nelle capacità di resilienza di un
sistema, quello distrettuale pratese, che sta pagando duramente la crisi
del settore moda ma che, come dimostra il confronto con il dato
italiano, si sta battendo efficacemente per limitare le perdite."
alcuni angoli della città ...
LUCCA. Medici a pa ...
Bene che la scritta al sot ...
Il caso Emanuela Orlandi a ...
Dal 22 maggio al 7 giugno ...
Esistevano per delimitare ...
non c'è altro da dire qua ...
....per capire in quale sc ...
RSA LUCCA: EMERGENZA INFER ...
SABATO 17 ore 10 A PALAZZO ...
Finalmente il Parlamento E ...
Sinceramente, fa schifo. O ...
E’ARRIVATO IL MOMENTO D ...
“I Templari tra Calabria ...
LA TOSCANA RENDE OMAGGIO A ...
‘Blowing in the Wind of ...
Centro storico. Anche i Pa ...
Focus sulla circolarità ...
Inaugurato stamattina il s ...
Dividendi e mogli di ex po ...