Possono provare a riempirvi il cranio di quello che vogliono
L’intelligenza artificiale generativa è diventata uno strumento operativo nelle campagne di propaganda politica internazionale. Non si tratta più di un rischio futuro o di scenari ipotetici: secondo una recente inchiesta pubblicata dal New York Times, esistono già attori statali e aziende private, in particolare legati alla Cina, che utilizzano reti di bot avanzati, modelli linguistici sofisticati e profili psicologici digitali per influenzare l’opinione pubblica.
Le tecnologie sviluppate da società cinesi come GoLaxy permettono di diffondere contenuti manipolativi in modo mirato, continuo e difficilmente rilevabile, simulando interazioni umane autentiche sui social media. Le operazioni documentate hanno già preso di mira Hong Kong e Taiwan, e potrebbero presto estendersi agli Stati Uniti e all’Europa. Un nuovo fronte di conflitto, meno visibile ma destabilizzante: quello della persuasione algoritmica.
GoLaxy non è un esperimento: è un sistema. Fondata nel 2010 da un istituto della Chinese Academy of Sciences, è formalmente un’azienda privata ma in realtà opera da anni in un’area grigia tra ricerca, intelligence e propaganda di Stato. Secondo i documenti ottenuti dal Vanderbilt University Institute of National Security, GoLaxy integra modelli linguistici avanzati, supercalcolo, sorveglianza sociale e tecniche di profilazione psicologica per influenzare l’opinione pubblica attraverso interazioni apparentemente autentiche sui social media.
Le sue operazioni non si limitano alla diffusione di contenuti falsi. Il metodo è più sofisticato: le intelligenze artificiali studiano tono, lessico, abitudini comunicative degli utenti reali e generano risposte personalizzate ed empatiche. L’obiettivo non è pubblicare la notizia shock che generi indignazione, ma consolidare una propaganda normalizzata, erodendo lentamente la fiducia degli utenti. ..........
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