Beatrice Venezi è ormai la serie tv che non abbiamo chiesto
La ormai famosa e contestata ogni giorno, suo malgrado oramai nazionalpopolare Beatrice Venezi è diventata ormai la serie tv che non abbiamo chiesto, ma che ci viene servita ogni giorno con nuove puntate, colpi di scena e un cast di detrattori sempre più fantasioso. A Lucca ormai la si commenta con lo stesso tono con cui si parla del meteo : "Che ha fatto oggi Beatrice? Ha diretto, respirato o solo guardato un teatro? E chi s’è offeso stavolta?".."Quanti scioperi sono stati fatti contro la sua nomina ?" "si è dimessa ? " e la Meloni che dice ? etcetc............
L’ultima polemica nasce da una nuova eroina autoproclamata dell’anti-Venezi: una musicista che sostiene che lei sì, si fa chiamare maestra, e che Beatrice sbaglia tutto persino il modo in cui la chiamano. Insomma: una gara di titoli che manco nei parcheggi col “io ho il SUV più grosso del tuo”.
La cosa buffa è che in tutto questo continuo frullatore mediatico, la protagonista la lucchese Beatrice non dice nulla. Zero. Muta come una nota tenuta troppo lunga. E forse, paradossalmente, è proprio questa la mossa più intelligente.
Perché mentre gli altri si sfidano a colpi di interviste, post indignati e dichiarazioni da pulpito, lei dirige orchestre, annuncia collaborazioni, prende incarichi… e si gode la scena. E quando arriva la rissa verbale, la polemica del giorno, o la battuta velenosa niente. Silenzio.
E quel silenzio, in un paese dove tutti urlano, rischia perfino di sembrare eleganza.
Nel frattempo, per alcuni è un’icona patriottica, per altri “una che non dovrebbe essere dove sta”. A Lucca, poi, ci si divide come quando si parla di parcheggi o dei Comics: o la ami, o la eviteresti al bar pur di non discutere.
Ma una cosa, volenti o nolenti, è molto chiara: di lei si parla. E tanto. E forse anche solo per statistica in mezzo a tutta questa confusione, qualcosa di buono lo fa.
Perché, se togliamo la politica, le squadre, le tifoserie e i titoli altisonanti… resta la musica.
E forse, alla fine, lei ha capito una cosa semplice:
il vero potere ce l’ha chi non deve sempre dimostrarlo.
E nel frattempo, a noi lucchesi, almeno dà qualcosa su cui chiacchierare al bar oltre al solito “sei passato dalla rotonda ?...Era tutta un’imbottigliata"..........
Che poi… non è poco.
............................................................................................................
Con arroganza
Il Contadino Rifatto Ruffiano e Corrotto