• 0 commenti
  • 27/11/2025 18:34

“La montagna è femmina? Riflessioni tra scienza e cultura”

Alla cortese attenzione della Redazione,

con la presente desideriamo sottoporre alla vostra attenzione un contributo redatto da Francesca Nottoli Vicepresidente della Sezione CAI di Lucca, relativo all’incontro pubblico “La montagna è femmina? Riflessioni tra scienza e cultura”, svoltosi ieri mercoledì 26 novembre presso l’Auditorium dell’Istituto Pertini di Lucca.

La serata, promossa dalla Sezione CAI di Lucca e ideata dall’istruttrice nazionale di arrampicata libera Eva Pierotti, ha visto la partecipazione della dott.ssa Lorenza Pratali, cardiologa e primo ricercatore presso l’Istituto di Fisiologia Clinica del CNR di Pisa, con un importante coinvolgimento di pubblico sia in presenza che in streaming.

Il testo allegato racconta l’iniziativa non solo come evento culturale, ma come momento di riflessione collettiva sul tema del femminile in montagna, affrontato attraverso una prospettiva scientifica, culturale ed esperienziale.

Saremmo molto lieti e grati se voleste prenderne visione e valutarne la pubblicazione e diffusione sulle vostre testate e canali di informazione.
In calce articolo e in allegato alcune foto. Articolo anche da link

Restiamo a disposizione per qualsiasi ulteriore approfondimento o materiale integrativo.

Con i migliori saluti,

Il consiglio Direttivo

La montagna è femmina? Una serata necessaria tra scienza, cultura e vissuti

Grande affluenza e partecipazione per la serata di ieri, dedicata al tema del femminile in montagna, che ha registrato un’importante presenza di pubblico sia dal vivo che in streaming, a conferma di un interesse reale e diffuso.
L’incontro, dal titolo “La montagna è femmina? Riflessioni tra scienza e cultura”, fortemente voluto dall’istruttrice nazionale di arrampicata libera Eva Pierotti della sezione CAI di Lucca – donna di grande forza vitale, energia e visione – si è tenuto ieri mercoledì 26 novembre presso l’Auditorium dell’Istituto Pertini di Lucca.

Protagonista e relatrice della serata è stata Lorenza Pratali, cardiologa e primo ricercatore presso l’Istituto di Fisiologia Clinica del CNR di Pisa, dove coordina il gruppo di ricerca di Medicina di Montagna. Pratali è stata inoltre responsabile sanitaria della spedizione tutta al femminile promossa dal CAI per celebrare il 70° anniversario della prima salita sul k2 la seconda montagna più alta della Terra: un percorso scientifico, umano e alpinistico che ha dato profondità e valore all’incontro.

La serata non è stata solo un evento, ma una piccola scossa: un momento di ascolto, confronto e consapevolezza.
“La montagna è femmina? Riflessioni tra scienza e cultura” ha acceso un dialogo che evidentemente covava da tempo, e lo ha fatto nel modo migliore possibile: coinvolgendo, non intrattenendo passivamente.

La modalità interattiva ha fatto la differenza. Non si è trattato di “assistere” a un evento, ma di prenderne parte. Il pubblico è stato stimolato, attivato, chiamato a riflettere e a mettersi in gioco, ed è proprio questo che ha reso l’incontro così vivo.

Che il tema del femminile in montagna fosse davvero già “assimilato”, non avremmo ancora bisogno di dirlo, raccontarlo, discuterlo. E invece sì: ne abbiamo bisogno eccome. Come il pane. Come l’aria.

Ieri sera si è parlato di prestazioni fisiche e mentali, di scienza, di cultura, ma soprattutto di vissuti. Di come le donne abitano la montagna, la raccontano, la attraversano con il loro corpo, la loro storia, la loro sensibilità.
Illuminante  Lorenza Pratali, relatrice della serata, donna impegnata in importanti attività alpinistiche e capace di portare una testimonianza profonda, concreta, ispirante.

Ma c’è stato anche un “dopo”, forse ancora più potente.
Uscire insieme, ritrovarsi a chiacchierare tra donne – alcune conosciute proprio ieri sera – e sentire nascere spontaneamente un bisogno di continuare a parlare, a condividere, a raccontarsi. Un debriefing informale, naturale, necessario.
Il fatto stesso che tra sconosciute si sia sentita immediatamente l’urgenza di aprirsi e confrontarsi dice moltissimo: il tema del femminile in montagna è una questione viva, presente, sentita.

Perché la montagna non ha genere.
Ma chi la vive sì. Porta con sé un corpo, una mente, una storia, uno sguardo.
Ed è proprio con la  pluralità di questi sguardi che la montagna diventa più ricca.

Gli altri post della sezione

05 Dicembre 2025 :

Note di Natale" è un even ...

Parcheggio cavallerizza

Se non volete pagare il pa ...

Le Bandiere ..rotte

Rotte, sfilacciate, girate ...

Le Tagliate

Per anni questa città gan ...

Spirito natalizio

Spirito natalizio Secon ...