WWF contro Meloni: “Sul clima parole lontane dalla realtà”
Le dichiarazioni della Presidente del Consiglio Giorgia Meloni all’Assemblea Generale dell’ONU hanno suscitato dure critiche da parte del WWF Italia. L’organizzazione ambientalista accusa la Premier di aver “negato l’evidenza”, definendo la transizione ecologica un fattore di instabilità economica e sociale.
Per il WWF, è vero l’opposto: innovazione e crescita passano proprio attraverso la riconversione energetica. Continuare a rinviare scelte coraggiose, spiegano, significa impoverire il Paese e renderlo più fragile di fronte a una crisi climatica che già oggi presenta il conto.
L’estate da record: 11,9 miliardi bruciati
Uno studio condotto dall’Università di Mannheim stima che la sola estate 2025 sia costata all’Italia quasi 12 miliardi di euro per danni dovuti a caldo estremo, alluvioni e siccità. La cifra potrebbe quasi triplicare entro il 2029 con gli effetti di lungo periodo. E non si tratta solo di perdite economiche: incendi, infrastrutture danneggiate e cali produttivi aggravano il peso complessivo della crisi.
Il triste primato dei decessi
Un’altra ricerca, pubblicata su Nature Medicine, fotografa la dimensione umana dell’emergenza: nel 2024 in Europa si sono registrati oltre 62 mila morti legati al caldo, di cui 19 mila solo in Italia. Numeri che collocano il nostro Paese al primo posto per vittime.
“Ideologia è ignorare i dati”
Meloni ha parlato di “estremismo ideologico” a proposito delle politiche verdi, ma secondo il WWF l’ideologia sta proprio nel rifiutare i dati scientifici. Attribuire i problemi economici alla transizione, sostengono, significa confondere le cause con gli effetti.
Opportunità mancate
Secondo studi internazionali e anche valutazioni della Banca Centrale Europea, la decarbonizzazione non è un freno, ma una spinta: riduce i costi sanitari, attira investimenti e genera nuova occupazione. L’IPBES ha calcolato che agire ora sulla biodiversità potrebbe liberare benefici globali superiori ai 10 trilioni di dollari e creare quasi 400 milioni di posti di lavoro entro il 2030.
L’appello finale
Il WWF invita governo e partiti a deporre le armi ideologiche e guardare in faccia ai dati. “Il cambiamento climatico – sottolinea l’associazione – non si affronta con slogan, ma con politiche serie e condivise. Continuare a negare significa condannare l’Italia a marginalità economica e dipendenza dall’estero”.
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