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  • 26/09/2025 22:12

Beatrice Venezi e le polemiche sul curriculum alla Fenice

La nomina di Beatrice Venezi a direttrice musicale del Teatro La Fenice di Venezia ha acceso un dibattito acceso, dentro e fuori dal mondo musicale. Al centro della contesa c’è il suo curriculum: per alcuni non all’altezza di un teatro di livello internazionale, per altri una scelta di rinnovamento che non dovrebbe essere giudicata solo sulla base delle “caselle” già spuntate. Le critiche principali Gli orchestrali e parte del pubblico contestano la mancanza di alcune esperienze considerate essenziali per chi ricopre un incarico simile. Venezi non ha mai diretto un titolo d’opera nel cartellone della Fenice, né è stata protagonista nei cartelloni dei principali teatri d’opera internazionali. Anche sul versante sinfonico, le sue presenze in stagioni di grande rilievo risultano limitate. A confronto con i direttori che hanno ricoperto ruoli analoghi in passato, il suo percorso appare meno solido e meno radicato nel circuito di punta. Cosa c’è di vero È vero che nel curriculum di Venezi mancano alcune tappe canoniche: debutti in festival di primissimo piano, produzioni operistiche nei maggiori teatri, collaborazioni stabili con orchestre di spicco. Per chi guarda al ruolo della Fenice come al vertice della carriera di un direttore, questo vuoto pesa. Cosa è meno certo Non è corretto ridurre il suo percorso a “inesistente” o “irrilevante”: Venezi ha diretto orchestre in Italia e all’estero, ha inciso dischi, si è distinta per la comunicazione e per la capacità di avvicinare il pubblico giovane alla classica. Sono esperienze reali, sebbene non equivalenti a quelle dei grandi nomi del panorama internazionale. Inoltre, la valutazione di un direttore non si limita al passato: conta anche la visione artistica che intende portare. Tra verità e percezioni Le critiche al curriculum poggiano su basi solide: l’assenza di certe esperienze è un dato oggettivo. Ma la narrativa secondo cui Venezi sarebbe priva di qualsiasi titolo è esagerata. Il nodo vero è un altro: fino a che punto un teatro come la Fenice può permettersi una scelta che appare più come una scommessa che come una consacrazione?

I commenti

Occhio che ti cresce il naso…
“Con lei i media parlano di concerti”? Magari ma no, con lei i media parlano dell’orrenda situazione della cultura italiana sotto il giogo dei Parenti d’Italia. L’ultimo concerto della Venezi trasmesso in Rai è stato uno scempio indegno, giustamente passato sotto silenzio e mai replicato. Difficile da trovare anche su internet, come la gran parte delle esibizioni della bionda direttrice. Grazie a Dio, aggiungerei.

anonimo - 29/09/2025 00:04

Beatrice Venezi, direttrice d’orchestra lucchese, è finita al centro di una  La vicenda divide: per alcuni è un talento che ha saputo dare visibilità alla musica classica, per altri un prodotto più mediatico che artistico.

Le critiche più pesanti arrivano dall’interno del mondo orchestrale. Le viene rimproverata una tecnica direttoriale giudicata poco incisiva, prove in cui la guida non sarebbe stata sempre chiara e un curriculum ritenuto troppo leggero per un ruolo di tale prestigio. A questo si aggiungono i sospetti sulle nomine, viste da molti come frutto di rapporti politici più che di meriti artistici. Le accuse ideologiche, fino a etichette estreme come “neofascismo”, hanno solo contribuito a polarizzare il dibattito, sebbene lei stessa le abbia sempre respinte come strumentali.

Dall’altro lato, è innegabile che Venezi abbia saputo portare il suo nome e la musica classica fuori dalle sale di nicchia. Con lei i media parlano di concerti, e non è poco in un Paese dove l’arte spesso resta invisibile. Il percorso formativo c’è, con studi al conservatorio e direzioni di orchestre anche all’estero, e la sua presenza giovane e femminile rappresenta una rottura in un ambiente ancora dominato dagli uomini.

A Lucca il dibattito ha un sapore particolare: da un lato l’orgoglio di vedere una concittadina sotto i riflettori, dall’altro la severità di chi si aspetta passi solidi e incontestabili da “uno dei nostri”. Il rischio è che l’immagine finisca per prevalere sulla sostanza; l’occasione, invece, è riflettere su come sostenere davvero i talenti locali senza trasformarli in simboli da idolatrare o abbattere. Alla fine la storia di Venezi dice molto più del sistema musicale e politico italiano che della sola direttrice: un intreccio di meriti, polemiche, ambizioni e contraddizioni che, volenti o nolenti, fa parlare.

Pinocchietto - 28/09/2025 15:43

In musica non so sto zitto ma in politica è pieno a dx sinistra di incapaci

Dente - 28/09/2025 12:28

Non c'entra nulla se sei di destra o sinistra nell'arte e nella musica, c'entra se sei una capra o un maestro. Il giudizio agli esperti.

anonimo - 28/09/2025 11:35

importante e' parlarne
importante e' parlarne
importante e' parlarne
importante e' parlarne

importante e' parlarne - 28/09/2025 04:35

Shampoo ha detto che il primo concerto con cui delizierà i veneziani si aprirà con l'Inno a Roma di Puccini. Qualcuno Le ha fatto notare che la Fenice è a Venezia, per cui l'Inno a Roma non han voglia di ascoltarlo. Pare che ora la direttore si sia messa a comporre un "Inno a Venezia" di tono dannunziano.

anonimo - 28/09/2025 00:43

Lucca offre varie soluzioni artistico musicali. Si va dallo Shampoo al volatile, per arrivare all'orchestratore del comitato pucciniano! Venghino siooori!!! Al confronto di noialtri Dulcamara era una giubbata!!!

anonimo - 28/09/2025 00:39

La flotilla Venezi, veleggi verso Venezia, per difender la Venezi dai cattivi di Venezia!!!

anonimo - 28/09/2025 00:36

Ehh 'un ti vòle....'un ti vòle
'Un c'è nulla da fa!
A me a vent'anni
po' lo dicono anche in TV...
se è no è no
po' sennò...rischi anco una denuncia per stalching!
iolai! Eh!

... - 27/09/2025 19:11

Le femministe faranno la Flotilla Venezi per solidarietà agli attacchi subiti dalla Ragazza Lucchese

Dina - 27/09/2025 17:20

Ci vuole che guidi la Flottilla con un concerto in loco vedrete poi la fanno leader della sinistra

Ghinazzo - 27/09/2025 14:23

Per fortuna qui a Lucca di eccellenze ne abbiamo a iosa. Non vogliono Venezi? Mandiamogli Colombini! Già direttore dell’Orchestra Sthrombatzen del principato di Kacciaball, direttore artistico dell’Accademia Fanfaronia del granducato di Burlandia, consulente musicale della Fondazione Von Strimpellen di Strillozzonia. E poi voglio vedere…

anonimo - 27/09/2025 13:16

“conta anche la visione artistica che intende portare”
Infatti se non sbaglio tra le lamentele c’è anche il fatto che questo punto resta ancora tutto da chiarire, e mi pare che siamo un po’ fuori tempo massimo.

anonimo - 27/09/2025 12:23

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