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  • 23/03/2023 18:22

Raspini (PD): “Il sindaco-equilibrista che imbarazza Geal e città: la vicenda della piscina Mancini diventa un fatto politico”



“Nuovo numero del sindaco-equilibrista: proteggere il presidente Geal, Gianmarco Mancini, nonostante che sia stato rilevato che la piscina che aveva costruito era abusiva. Il tutto per proteggere i propri equilibri amministrativi, fatti di cambiali elettorali che stanno ingessando la città e l’amministrazione stessa”.

Interviene così Francesco Raspini, capogruppo del Partito Democratico in consiglio comunale, in merito alla situazione della piscina abusiva del presidente di Geal, in quota Lega, Mancini.


La piscina era abusiva - commenta Raspini -. E il fatto che sia stata rimossa dopo il primo sopralluogo lo conferma. Di questo abusivismo, nonostante neghi, il sindaco Pardini era a conoscenza da oltre un mese, ma si è ben guardato dall’informare la commissione controllo e garanzia, il sottoscritto o la città. D’altronde sarebbe bastata, anche in questo caso, un po’ di trasparenza e sincerità da parte del sindaco e tante polemiche si sarebbero potute risparmiare. Allo stesso modo, ringrazio Pardini per essersi presentato in commissione, anche se molte frizioni non ci sarebbero state se lui avesse dato subito la sua disponibilità. Non è stata certo l’opposizione a denunciare la situazione della piscina abusiva, ma la stampa: in seguito a quegli articoli ho ritenuto necessario convocare una prima volta la commissione consiliare di cui sono presidente. E poi, a distanza di mesi, ne ho convocata un’altra sullo stesso argomento per dare alla città la possibilità di venire a conoscenza della situazione. Ovviamente spetterà all’autorità giudiziaria intervenire in merito all’abuso edilizio commesso, quello che a me interessa far emergere è l’aspetto politico: di fronte a un abuso edilizio, che mette in imbarazzo l’amministrazione comunale e l’azienda Geal, il sindaco Pardini ritiene opportuno continuare a proteggere il presidente Mancini in quota Lega, senza rendersi conto che questo modo di agire fa perdere credibilità anche a lui. Tanto dovrebbe bastare al presidente Mancini per convincerlo dell’opportunità di fare un passo indietro da solo”.

“Siamo quindi di fronte all’ennesimo numero del sindaco-equilibrista: difendere Mancini - al pari di difendere Veronesi o le uscite molto infelici di alcuni membri della sua giunta - rappresenta l’evidenza politica che questa giunta, e quindi la città, è in balia degli equilibri politici, delle cambiali elettorali, degli apparentamenti fatti a tavolino, senza che ci sia una reale unità d’intenti alla base. Quando si deciderà il sindaco a prendere finalmente in mano la direzione della sua amministrazione?”.