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  • 20/03/2024 22:38

Noi siamo quello che mangiamo

L'Italia Mensile – Quotidiano Online di Alessandro Cavallini Secondo il filosofo tedesco Ludwig Feuerbach, vissuto nel diciannovesimo secolo, “noi siamo ciò che mangiamo”. Cosa intendeva dire con questa frase che, di primo impatto, sembra quasi banale? In realtà Feuerbach aveva colto la profondità dell’essenza dell’essere umano presente anche nel cibo. Le abitudini alimentari di una persona possono dirci molto sulle sue caratteristiche, arrivando a sottolineare come l’alimentazione influenzi non solo la salute di ogni singolo individuo ma anche la sua personalità ed incide, in modo profondo, anche sull’insieme della società circostante. Ecco perché oggi il totalitarismo globalista cerca di imporci anche cosa mangiare. Dirci quali siano gli alimenti da consumare e quali no significa entrare nella sfera più intima di tutti noi. E tutto questo, ovviamente, in nome della democrazia e della tutela dell’ambiente! Pensate che siamo i soliti complottisti de noantri che vivono nel mondo parallelo dei canali Telegram dei terrapiattisti? Eppure basta leggere le previsioni sulle cifre di questo imminente comparto per rendersi di come tutto questo sia già oggi triste realtà. Secondo gli analisti di Barclays il giro d’affari intorno alla carne sintetica raggiungerà quota 450 miliardi di dollari entro il 2040, andando così a coprire circa il 20 per cento del mercato globale della carne. E infatti i soliti pescecani si sono già buttati su questo nuovo e fruttifero business, come l’immancabile Bill Gates, il fondatore del Virgin Group, Richard Branson e addirittura il noto attore Leonardo Di Caprio. E a livello di Stati troviamo in prima fila Singapore, che importa il 90 per cento del cibo, e Israele, sempre in prima fila quando si tratta di portare avanti politiche globaliste. Sembra molto chiaro l’ennesimo progetto del Sistema mondialista per scardinare le identità dei singoli popoli. Dopo aver imposto un’immigrazione incontrollata ed un multiculturalismo ferocemente anti-identitario, ora vogliono imporre il cibo globale. Non contenti di aver già occupato quasi l’intero orbe terracqueo con il cibo spazzatura dei Mac Donald’s, ora vogliono imporre a tutti quanti la carne sintetica, le cavallette, la farina di grillo e così via. E noi, come italiani caratterizzati dalla nostra storica biodiversità culinaria apprezzata da sempre in tutto il mondo, ci troveremo costretti a dover sottostare a questo ennesimo diktat imposto dall’alto. Ecco perché oggi continuare a parlare di destra/sinistra non ha più alcun senso. La vera lotta è quella tra i dominanti, che stanno in alto, e i dominati, a cui vengono imposti i desiderata dei globalisti. Prima ce ne accorgiamo e, soprattutto, prima iniziamo a ribellarci, meglio sarà. Tutti i popoli dovranno essere in prima fila in questa battaglia poiché la perdita d’identità di uno solo è la sconfitta di tutti. Parafrasando una nota frase di Marx, è giunta l’ora che i dominati di tutti i Paesi si uniscano. In caso contrario, il loro destino è già segnato: la cancellazione.

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